10 cose che (forse) non sapete sulla COP21
La COP21 ha preso il via, oggi, in una capitale francese blindata. La posta in gioco è altissima: per i leader mondiali si tratta dell’ultima chiamata per salvare il pianeta. Ecco perché la conferenza sul clima delle Nazioni Unite è un evento che ci tocca tutti da vicino, e che non possiamo ignorare.
1. Per la prima volta, in oltre 20 anni di negoziazioni, la COP21 punta a raggiungere un accordo universale e legalmente vincolante sul clima, che limiti il riscaldamento globale entro i 2 °C. Oltre questa soglia, non sappiamo cosa potrebbe succedere.
2. Non si tratta solo di limitare i cambiamenti climatici già in atto. In gioco c’è la pace stessa: il surriscaldamento crea conflitti e migrazioni e, soprattutto, c’é il rischio di una guerra per l’accesso all’acqua.
3. 183 Paesi su 195 hanno presentato degli impegni volontari per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Sicuramente, si tratta di un significativo passo avanti, ma non è sufficiente: se sommati, porterebbero comunque ad un aumento di temperatura di quasi 3 °C, molto oltre il limite fissato dagli esperti. Perciò, il summit punta a delineare dei meccanismi di revisione al rialzo dell’accordo.
4. Per scongiurare il rischio di un fallimento, memore dell’esito disastroso della COP15 di Copenaghen, il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ha chiesto ai leader presenti di gestire in modo ottimale il tempo a loro disposizione: è essenziale compiere progressi ogni giorno, perché non si può sperare in un accordo globale dell’ultimo minuto.
5. Barack Obama ha lanciato la “Mission Innovation“, un’iniziativa con cui 20 Paesi (tra i quali anche l’Italia), più una ventina di grandi imprenditori guidati da Bill Gates, si impegneranno a raddoppiare i loro investimenti nella ricerca e nello sviluppo, per contrastare i cambiamenti climatici nei prossimi cinque anni.
6. Le delegazioni sono state accolte anche da un’installazione chiamata “Climatesaurus“, creata per sensibilizzare i leader globali sull’impatto dell’inquinamento marino. Si tratta di un serpentone di rifiuti di plastica, opera dell’artista italiana Maria Cristina Finucci.
7. L’impegno politico internazionale contro il cambiamento climatico è iniziato nel 1992, al Summit della Terra di Rio. In quell’occasione, è stata creata la UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change), che ha stabilito delle linee d’azione per limitare la concentrazione atmosferica dei gas serra. La UNFCCC è entrata in vigore il 21 marzo 1994, e ora quasi tutti i Paesi del mondo l’hanno sottoscritta.
8. La prima COP si è tenuta a Berlino, nel 1995. Da allora alcuni incontri hanno avuto successo, altri meno: nella COP3 è stato adottato il Protocollo di Kyoto, entrato in vigore nel 2005; alla COP11 hanno stilato il Montreal Action Plan; durante la COP16è stato istituito il Green Climate Fund; la COP15, invece, ha fallito nel raggiungere un nuovo accordo in vista dellla scadenza del Protocollo di Kyoto.
9. L’ultimo incontro, la COP20, si è tenuto a Lima. L’obiettivo era quello di portare avanti le trattative, in vista del summit di Parigi. I negoziatori hanno concluso i lavori con il documento “Lima Call for Climate Action“, e con una bozza del trattato che si dovrà delineare ora a Parigi.
10. Se volete far sentire la vostra voce alla COP21 di Parigi, c’è solo l’imbarazzo della scelta: #ActInParis, #EarthToParis, #WeAreTheClimateGeneration.
Fonte: Benedetta Bianco su Gravità Zero
Immagine: https://www.flickr.com/photos/mycieau/
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