Clinica e benessere

Umidificatori e depuratori per ambiente: quanto di vero?


Umidificatori e purificatori dell’aria si usano spesso come se fossero sinonimi, pensando a una determinata “azione purificatrice”.
Ma è proprio così?
Umidificatori e depuratori dell’aria non sono la stessa cosa e non svolgono la stessa funzione.
Le pubblicità di questi prodotti vantano spesso proprietà specifiche che non sempre corrispondono alla realtà. Ma come possiamo capire se una pubblicità è ingannevole?
La risposta non è semplice, soprattutto in mancanza di competenze tecniche specifiche.
Una cosa è certa: se la pubblicità dichiara proprietà terapeutiche bisogna dimostrarle con evidenze scientifiche, altrimenti ci stanno ingannando.

Prendiamo l’esempio da una pubblicità di un umidificatore e analizziamo le singole affermazioni:

 

“Questo umidificatore è un apparecchio che consente di rendere l’aria degli ambienti casalinghi al giusto grado di umidità, per evitare e prevenire fastidiose allergie o raffreddori”.

La prima rterte della pubblicità è corretta. L’umidificatore permette di ripristinare un giusto grado di umidità in un ambiente particolarmente secco.

L’aria troppo secca è comune nella stagione invernale quando il riscaldamento riduce drasticamente l’umidità dell’ambiente domestico. Se, per esempio, la temperatura esterna è di 10 °C, e l’umidità del 50%, in un locale riscaldato a 20 °C, l’umidità scende fino al 27 %.
Inaridimento delle mucose nasali, respirazione difficoltosa e mal di gola sono solo alcuni dei sintomi riconducibili alla secchezza dell’ambiente. In genere questi sintomi sono più frequenti durante le ore notturne, impedendo un sonno tranquillo e dando al risveglio una sensazione di malessere. E’ questa una delle occasioni in cui può essere opportuno consigliare un umidificatore.
 
Sul mercato sono disponibili molti tipi di umidificatori: si trovano umidificatori ad elettrodi immersi, a gas, a resistenze elettriche, a ultrasuoni, centrifughi.
Il loro funzionamento si basa sul passaggio dell’acqua dallo stato liquido a quello di vapore, utilizzando fonti di calore o atomizzazione. Gli umidificatori ad ultrasuoni, per esempio, utilizzano un trasduttore piezoelettrico immerso in acqua che converte l’energia elettrica applicata in vibrazione meccanica ad alta frequenza. L’acqua, per la sua massa, non è in grado di seguire questa oscillazione meccanica e crea un’onda di compressione ed una successiva di depressione, mediante la quale l’acqua viene suddivisa in goccioline finissime.

 

Quando si compra un umidificatore sarà utile valutare se ha un igrostato.
L’igrostato è il rilevatore di umidità, con la funzione di bloccare o attivare l’emissione di vapore al fine di mantenere il giusto grado di umidità relativa. In assenza di questo dispositivo di regolazione, l’umidificatore resta in funzione anche quando non è necessario.
Questo diventa un problema, poiché un ambiente troppo umido non è salutare al pari di un ambiente molto secco. Il valore di umidità consigliato è fra il 40-50%.
 
Inoltre sarà importante valutare la dispersione batterica. I batteri, in acqua e in ambiente umido, si sviluppano con più facilità fino a quando non si raggiungono temperature elevate con effetto battericida. Pertanto se abbiamo un vapore acqueo a 100°C il problema non si pone, ma in umidificatori a ultrasuoni o centrifughi dove si diffonde “ vapore freddo” è indispensabile effettuare una frequente e attenta pulizia dei serbatoi per evitare di immettere carica batterica nell’ambiente.
L’americana Environmental Protection Agency non ha rilevato controindicazioni all’uso di questi apparecchi, tranne un caso di un bambino, con significativi danni ai polmoni, correlati con l’inalazione accidentale di polvere minerale dispersa, derivata dall’uso di un umidificatore ad ultrasuoni per uso casalingo. Questo caso solleva la questione della sicurezza di questo tipo di umidificatori sollecitando sicuramente ulteriori approfondimenti.

 

Continuiamo a leggere parte della pubblicità :

 


per evitare e prevenire fastidiose allergie o raffreddori

Questa è un’affermazione scorretta.
Infatti abbiamo appena spiegato come un umidificatore potrebbe essere anche la causa di dispersione batterica e non ci sono relazioni scientifiche che legano l’umidificazione dell’aria alla prevenzione di allergie o raffreddori. Tanto meno al fatto che si possano evitare.
L’allergia dipende da molti fattori ed è caratterizzata da una forte reazione dell’organismo in caso di contatto con sostanze chiamate allergeni.
I termini come “curare” e “prevenire” indicano in campo medico una cura e una prevenzione, sempre dimostrati da studi scientifici.
La prevenzione e la cura delle allergie è esclusivamente farmacologica. Pertanto parlando di umidificatori una giusta pubblicità sarà

“Umidificatore per ambienti con vaporizzazione a caldo”

oppure

“Questo umidificatore è un apparecchio che consente di rendere l’aria degli ambienti casalinghi al giusto grado di umidità”

e nulla di più.
Diverso se parliamo di depuratori dell’aria.
In questo caso il sistema d’azione è differente: si bloccano le particelle microscopiche presenti nell’aria attraverso un sistema di filtri particolari. Anche in questo caso sono molti i sistemi di filtraggio: filtri a carboni attivi, i filtri Hepa, filtri di ultima generazione che sfruttano le nanotecnologie.
Leggiamo la pubblicità che accompagna i depuratori dell’aria:


“depuratore dell’aria per rimuovere odori cattivi, batteri, polvere e muffe che possono causare allergie”.

L’affermazione è corretta, poiché il meccanismo d’azione di questi apparecchi è di creare una barriera meccanica al passaggio di piccole particelle, che come abbiamo visto possono causare allergie.
Ma si possono trovare anche indicazioni molto precise ed è importante saperle valutare.

Per esempio

“Uccide Virus e Batteri: Rimuove più del 99% del Virus dell’Influenza (in 15-min), Rimuove più del 99% dei batteri sospesi nell’aria, Rimuove più del 99.9% di funghi e muffe, Previene le allergie: Rimuove più del 99% RSP (Particelle respirabili sospese nell’aria)”.

Affermazioni così definitive e precise devono essere accompagnate da un test scientifico, altrimenti non hanno alcun valore.
Se togliamo “il 99% di RSP” come si legge sopra, non preveniamo l’allergia ma limitiamo la possibilità di un attacco allergico grave. Infatti l’allergia si ha anche con l’1% di allergeni. E ancora “rimuove il 99% dei batteri sospesi nell’aria” ma di che volume d’aria stiamo parlando?
Dobbiamo comprare l’apparecchio e leggere il manuale d’uso. Nelle risoluzioni dei problemi si scopre che:

 

“se la qualità dell’aria dell’ambiente è molto scarsa bisogna aprire le finestre per migliorare la circolazione dell’aria. Forse l’ambiente è troppo grande per l’unità. Usare l’unità in un ambiente più piccolo. Le dimensioni consigliate sono da x a y m²”.

Infine anche l’ affermazione “rimuove il 99% di virus dell’influenza in 15 minuti” è incompleta, dovrebbe almeno riportare le condizioni del test con una citazione bibliografica dello studio.
E’ importante dare le giuste informazioni, perché se compro un depuratore dell’aria pensando che non avrò più l’influenza arriva un messaggio sbagliato.
Gli umidificatori migliorano l’umidità dell’ambiente e i depuratori dell’aria catturano e bloccano patogeni e allergeni. Di conseguenza avrò un ambiente più protetto da eventuali problemi respiratori e attacchi allergici acuti, ma questo non vuol dire prevenire e curare nessun tipo di malattia.
Silvia Caruso
Chimico e tecnologo Farmaceutico
Fonte: Gravità Zero  – testata di divulgazione scientifica 
Per approfondire: