Samsung Wemogee, l’app italiana che aiuta le persone a comunicare attraverso le immagini, diventa globale grazie alla disponibilità in 11 nuove lingue
- Sull’onda del successo iniziale per le versioni in Italiano e in Inglese, l’app sviluppata da Samsung Italia e Leo Burnett Italia, è ora utilizzabile dalla quasi totalità della popolazione mondiale
- Già oltre 14.500 i download effettuati sulle piattaforme Android e iOS
Samsung Wemogee, la prima app gratuita di instant messaging pensata per permettere ai pazienti colpiti da afasia, e in generale a tutte le persone affette da disturbi legati alla comunicazione verbale, è da oggi disponibile in 11 nuove lingue (Spagnolo, Francese, Cinese, Hindi, Arabo, Turco, Portoghese, Russo, Giappone, Tedesco e Coreano che si aggiungono ad Italiano e Inglese), diventando così fruibile per la quasi totalità della popolazione mondiale.
Sviluppata nel nostro paese da Samsung Electronics Italia e Leo Burnett Italia con la collaborazione di Elio Clemente Agostoni, Direttore del Dipartimento Neuroscienze presso l’Ospedale Niguarda di Milano, Samsung Wemogee va a colmare un gap espressivo che affligge gli oltre 3 milioni di persone nel mondo (200.000 solo in Italia) che soffrono di afasia, una patologia molto complessa, che comporta la perdita della capacità di comporre o comprendere il linguaggio. Si tratta di un disturbo acquisito, dovuto a lesioni dell’area di Broca e dell’area di Wernicke, le parti del cervello deputate alla progettazione, all’ideazione e all’espressione linguistica. Le cause più frequenti sono di tipo traumatico, emorragico o ischemico (basti pensare che ben il 30% delle persone colpite da ictus cerebrali sviluppano una forma di afasia). Questo disturbo ha gravi conseguenze sulla vita del paziente e delle persone che gli sono più vicine. Dato che il linguaggio è lo strumento più importante per poter comunicare, l’afasia può comportare la perdita della rete sociale e pesanti frustrazioni da un punto di vista emotivo.
Dotata di una interfaccia semplice e intuitiva, Samsung Wemogee funziona come una sorta di traduttore testo-emoji e viceversa. Il vocabolario dell’app, sviluppato in collaborazione con Francesca Polini, Dottoressa Logopedista e Docente presso l’Università degli Studi di Milano, comprende una library di più di 140 frasi relative ai bisogni primari così come alla sfera affettiva con le frasi prevedibilmente più utili per le comunicazioni dei pazienti afasici; queste frasi sono state tradotte in sequenze logiche di emoji e suddivise in 6 macro categorie di riferimento (vita quotidiana; mangiare e bere; sentimenti; aiuto, attività ludico-ricreative, ricorrenze e celebrazioni); le persone afasiche sceglieranno ciò che vogliono comunicare tra un panel di opzioni visive, inviando la sequenza di emoji selezionata al destinatario non afasico. La persona non afasica riceve il messaggio in forma testuale e potrà rispondere utilizzando parole scritte; allo stesso modo, il paziente afasico riceverà la comunicazione in forma di emoji.
Samsung Wemogee non è solo una chat di messaging a distanza: questa app, infatti, può essere anche strumento di training in situazioni di compresenza, a supporto delle tradizionali metodologie di riabilitazione, grazie alla funzione display che permette di visualizzare su un unico dispositivo la frase selezionata, sia in forma emoji, sia in forma testuale.
Ulteriori informazioni relative al progetto Samsung Wemogee sono disponibili al sito internet: wemogee.com