Quando in Piemonte si procede col parto naturale, è possibile farlo senza dolore, ovvero utilizzando l’anestesia peridurale, solo presso l’ospedale Sant’Anna di Torino, che da solo si occupa del 24% delle nascite della regione.
Per esempio nel 2015 hanno partorito al Sant’Anna circa 7000 donne, ma poco più del 40% di loro ha ricevuto una forma di analgesia o la peridurale. Questo ospedale da solo si occupa di un terzo dei parti che avvengono in Piemonte.
Partorire senza dolore sembra destinato a poche. Invece è possibile partorire senza dolore utilizzando l’ipnosi, il dott Fulvio Trombotto ci spiega come.
Che cos’è l’ipnosi Ericksoniana?
Il termine deriva dal greco “hypnos”, sonno, e fu introdotto da James Braid nella prima metà del XIX secolo per le analogie che a quel tempo sembravano esserci fra le manifestazioni del sonno fisiologico e il sonno nervoso, definito come: “una condizione particolare del sistema nervoso, indotta da una attenzione fissa e astratta dell’occhio mentale e visivo, su un oggetto, non di una natura emozionante”.
La diffusione dell’ipnosi, come di molte altre tecniche psicologiche, è legata ad eventi traumatici, in particolare ai periodi successivi alle Guerre Mondiali: infatti veniva utilizzata per il trattamento di quelli che oggi chiameremmo disturbi post-traumatici da stress.
Successivamente il dottor Milton Hyland Erickson (1901 –1980), ha creato l’”ipnosi ericksoniana”, che permette di comunicare con l’inconscio del paziente.
Questo tipo di ipnosi è molto simile ad una normale conversazione ed induce una trance ipnotica nel soggetto.
In poche parole, cosa succede alla persona mentre viene ipnotizzata?
La mente consapevole, pur rimanendo sempre vigile, lascia pian pian il posto alla mente inconscia. In questo modo è possibile contattare direttamente l’inconscio ed usarne le sue potenzialità. Alcune persone hanno paura di contattare l’inconscio, perché pensavo all’inconscio descritto da Freud, ovvero un luogo/un contenitore dove si trovano le cose più scabrose di noi, quelle indicibili, quelle con cui è meglio non averci a che fare. In realtà l’inconscio o mente inconsapevole non è l’inconscio Freudiano, è quella parte di noi dove risiedono i ricordi, le risorse dimenticate o non sfruttate della nostra mente. Con il leggero indebolirsi dello stato di coscienza è possibile contattare ed usare le risorse che dimorano là.
Cosa invece non succede?
Viste le premesse, poiché la mente consapevole rimane sempre presente NON è possibile far fare alle persone cose che non farebbero nella realtà, o contrarie alla loro morale. Per esempio non è possibile farsi dare dei soldi contro la volontà della persona. Insomma non succedono le cose che si vedono in televisione o si leggono sui giornali.
È possibile autoipnotizzarsi, o sfruttare l’ipnosi in autonomia?
L’autoipnosi è proprio lo strumento giusto da utilizzare in autonomia, tutte le volte che è necessario rilassarsi, recuperare energie o ritrovare un miglior equilibrio interiore ed uno stato di benessere. La tecnica può essere appresa rapidamente e se allenata in autonomia può diventare uno ausilio duttile e versatile, adattandosi in modo naturale alla propria persona.
Come detto nella premessa, in Piemonte le donne che partoriscono possono farlo “senza dolore” solo all’ospedale Sant’Anna di Torino. In che modo l’ipnosi può aiutare la donna quando cominciano le doglie?
La nostra attitudine mentale influisce direttamente nel modo in cui affrontiamo una qualsiasi situazione, anche un evento così unico come quello del travaglio. Alcuni studi scientifici hanno dimostrato come il tempo del travaglio dipenda sia dal livello di stress percepito durante l’evento che dalle aspettative.
Attraverso l’ipnosi, la futura mamma può predisporsi mentalmente per essere rilassata e al tempo stesso sentirsi forte e fiduciosa, può aumentare il proprio grado di consapevolezza, diminuire i livelli di stress. In questo modo riesce a concentrarsi su di sé, sul proprio corpo e sul bambino assecondando (e non ostacolando inconsapevolmente) la natura degli eventi del parto.
E durante il parto?
Se ci si prepara bene, il parto sarà un naturale passaggio prima di poter accogliere il neonato tra le braccia. Inoltre, utilizzando l’autoipnosi arricchito con tecniche di ancoraggio e gestione del dolore, sarà anche possibile ridurre la sensazione algica percepita per le contrazioni. Se tali tecniche sono anche a disposizione del futuro padre, possono offrire una modalità aggiunta per stare accanto alla partoriente, offrendo un ulteriore rinforzo.
A chi ci si può rivolgere se si è interessati alla riduzione del dolore durante il parto?
Il team dell’Associazione ECO, proprio grazie alla loro professionalità e varietà di approcci, offre dei percorsi dedicati alle future mamme e anche ai futuri papà. La possibilità di lavorare in gruppo rende questo tipo di percorso non solo più accessibili e meno onerosi, ma aiutano anche le mamme a non sentirsi sole, ma parte di un gruppo.
L.P.