Diete in TV: medici in rivolta contro le Fake News e le bufale
L’appello dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione clinica al Ministero della Salute arriva dopo l’ennesima bufala sulle diete propagandata da Adriano Panzironi e che rischia di mettere in pericolo la salute dei pazienti diabetici.
In un comunicato stampa giunto alla nostra redazione l’ADI, Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica si unisce al grido di allarme lanciato negli ultimi giorni dalle società scientifiche di diabetologia e dalle associazioni di pazienti diabetici contro coloro che affermano di poter curare il diabete di tipo 1 con una dieta e una manciata di integratori e chiede al Ministero della Salute l’istituzione di un’Autorità di vigilanza che regoli e sanzioni il mercato delle diete propagandato attraverso i media e i social network.
“Se un medico facesse in pubblico le stesse affermazioni di un simile personaggio in poco tempo dovrebbe rispondere giustamente al consiglio disciplinare dell’Ordine – dichiara Antonio Caretto, presidente ADI – Mentre personaggi mediatici come Lemme o Panzironi continuano ad aggirarsi nei salotti televisivi mettendo a rischio la salute della popolazione e senza incorrere in procedimenti disciplinari. Chiediamo pertanto al Ministero della Salute l’istituzione un organo di vigilanza che tenga monitorato questo genere di trasmissioni e che agisca con pesanti sanzioni su chi millanta metodi privi di alcun fondamento scientifico e non conformi alle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità”.
L’Autorità di Vigilanza sul mercato delle diete potrebbe, inoltre, aiutare a smascherare secondo ADI tutti quei falsi profili e pagine social che promettono dimagrimenti rapidi e efficaci e che catturano molto spesso l’attenzione di giovani adolescenti con disturbi alimentari importanti.
“Dietro alle nutrition fake ovvero i falsi programmi di dimagrimento che bombardano i social network si nasconde il più delle volte un business fatto di integratori, pillole e pasti sostitutivi privi di alcuna validità – dichiara Barbara Paolini, vicesegretario ADI – Profili di giovani ragazze senza evidenti titoli di studio promuovono, attraverso immagini di dimagrimento miracolosi e testimonianze non verificabili, integratori o beveroni di vario genere e ricette “detox” poco equilibrate. Con l’aiuto di un’autorità di vigilanza che certifichi i programmi riconosciuti dalla comunità scientifica e blocchi i profili a rischio, i danni per la salute potrebbero venire sicuramente limitati.”
In ultimo l’ADI ribadisce che le società scientifiche accreditate dal Ministero della Salute, esistono anche a garanzia dei messaggi e delle informazioni che vengono veicolate dai media, per proteggere i cittadini dalle errate comunicazioni e informazioni. È auspicabile, dunque, che nell’interesse della salute pubblica, vengano interpellate per prime dai programmi televisivi che trattano temi riguardanti i vari aspetti della corretta alimentazione e nutrizione.
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