Usato con l’obiettivo di intervenire sulle malocclusioni mandibolari e per rendere più lievi i sintomi del bruxismo, il bite per i denti è uno strumento di piccole dimensioni rappresentato da una placca occlusale gnatologica. Si tratta, in altri termini, di una sorta di cuscinetto che viene posizionata tra l’arcata dentale inferiore e l’arcata dentale superiore con lo scopo di attenuare gli sfregamenti e di ammortizzare gli urti che sono provocati dall’occlusione della mandibola. Nella maggior parte dei casi esso viene usato di notte, quando si dorme: lo si inserisce tra i denti inferiori e quelli superiori prima di andare a letto in modo tale che nel sonno il bruxismo non dia origine a problemi.
Quando c’è bisogno del bite
Un odontoiatra consiglia il bite per denti proprio quando si trova di fronte a un caso di bruxismo. Con questo termine si fa riferimento a un disturbo benigno del sonno per colpa del quale si è portati, mentre si dorme e quindi senza rendersene conto, a digrignare i denti in maniera ripetuta. Il bruxismo si manifesta in modo più intenso nei periodi che sono caratterizzati da una situazione di ansia o di forte stress; sebbene sia comune nel riposo, può palesarsi anche nelle ore diurne, quando il soggetto è sveglio. I bambini ne sono colpiti molto di rado, mentre il fenomeno è più frequente tra gli adulti. Il ricorso al bite è indispensabile dal momento che questa abitudine con il passare del tempo può causare dolore o addirittura lesionare i denti. Si possono avvertire, inoltre, dei disturbi in corrispondenza dell’articolazione della mandibola o addirittura sull’osso temporale, che coinvolge l’apparato uditivo.
Il bite può essere consigliato da un professionista anche in presenza di una malocclusione dentaria: essa corrisponde alla situazione in cui i denti dell’arcata superiore non sono ben allineati con quella dell’arcata inferiore. Tale situazione può avere effetti negativi di vario genere, sotto forma di difetti posturali a carico di tutto il corpo o di tensioni dei muscoli della schiena e del collo. Quasi sempre a determinare una malocclusione è la comparsa dei denti del giudizio, per colpa della quale il registro degli altri denti viene spostato; nei bambini, invece, una situazione di questo tipo può capitare nel passaggio dai denti da latte a quelli definitivi.
Come si pulisce il bite
Che ci si rivolga a dei dentisti in Croazia o in Italia, dunque, il ricorso al bite è una soluzione molto comune, ma è bene adottare le dovute precauzioni per favorirne una corretta manutenzione. Questo strumento, infatti, deve essere pulito con la massima cura tutti i giorni, dal momento che è destinato a rimanere in contatto con la cavità orale per lungo tempo. Per una pulizia accurata è consigliabile mescolare una parte di acqua con due parti di collutorio, ottenendo una soluzione con la quale il bite dovrà essere irrorato, prima che venga strofinato con uno spazzolino da denti. Nelle operazioni di pulizia, ci si deve concentrare in modo particolare sui solchi che costituiscono la sagoma dentale. Nel caso in cui si formi una schiuma non ci si deve preoccupare, anzi: si tratta di un indice di disinfezione. La pulizia va eseguita tutte le mattine dopo che il bite è stato usato.
I bite morbidi
Per attutire gli urti che sono provocati dal bruxismo, di solito si fa riferimento ai bite morbidi, che sono realizzati in silicone e che evitano che il digrignamento notturno si riveli deleterio per i denti. I più efficaci nei confronti del digrignamento sono i bite inferiori, mentre quelli superiori hanno semplicemente il compito di attenuare le conseguenze del problema. I costi si aggirano tra i 20 e i 30 euro: i bite morbidi sono automodellanti, e quindi in grado di adeguarsi alla conformazione dei denti. In alternativa, si può optare per i bite rigidi, che sono costituiti da resina acrilica trasparente.