Perché ci si suicida?
Ci sono alcune ragioni prevalenti, vediamoli.
– Un forte stato di depressione prolungata. Ciò non significa perché si è tristi da molto tempo. L’umore depresso non è da solo sintomo di depressione. Per fare questa diagnosi ci vogliono altri elementi quali: sintomi somatici (disturbi del sonno, dell’alimentazione e della motricità), comportamentali (ritiro sociale, cura di sé), emotivi (tristezza, apatia, anedonia), sintomi cognitivi (contenuto dei pensieri, ruminazione). (es dell’attore Robin William)
Quali sono i segni premonitori del suicidio?
Uno stato prolungato di sofferenza morale, associato a isolamento sociale e a pensieri suicidari possono far temere che la persona metta in atto un comportamento anticonservativo. Talvolta le persone vivono la loro sofferenza nel silenzio e non danno segnali. Purtroppo i terapeuti e gli Enti privati possono intervenire direttamente sulla persona solo se è lei a chiederlo
Cosa occorre fare o non fare?
Segnalare la situazione al medico di base o al Centro di salute mentale di pertinenza, che possono intervenire per offrire aiuto alla persona sofferente e ai suoi familiari. Le persone vicine possono sicuramente offrire ascolto non colpevolizzante, e non fare appelli alla forza di volontà, che viene purtroppo lesa dalla malattia. Far sapere all’altro, chiuso in sé, che chi gli è intorno soffrirebbe per la sua mancanza e che la sua presenza è importante per loro. Non è vero che dal suicidio di qualcuno che conosciamo ci si riprende, che non ci tocchi, e che basta far passare del tempo. E’ anche importante costruire intorno a loro una rete di sostegno fatta di persone e professionisti che collaborano tra di loro.
Ringraziamo la dottoressa Luigina Pugno, e invitiamo chi abbia domande a indirizzarle al suo cellulare 3288260495 o via email a luigina.pugno@tiscali.it o collegandosi alla pagina www.psicoterapiasessuologiatorino.it