Cosa è lo sbiancamento dentale?
Uno dei trattamenti estetici più richiesti in uno studio dentistico è quello dello sbiancamento dentale, anche per via del fatto che denti bianchi e sani sono considerati una delle caratteristiche estetiche più ricercate. Durante la vita quotidiana il colore dei denti può scurirsi, anche grazie a caratteristiche genetiche sfavorevoli, al fumo, al passare del tempo e all’assunzione di cibi o bevande particolari, come caffè, liquirizia, tè e coloranti artificiali. Lo sbiancamento dentale, che è bene precisare, non può rendere i denti più bianchi di quanto lo siano naturalmente, può avvenire in due modi:
- per sfregamento (sbiancamento meccanico),
- con sostanze decoloranti (sbiancamento chimico).
Il trattamento di sbiancamento dentale viene effettuato alla poltrona dal dottor Francesco Bruno mediante l’uso di agenti chimici sbiancanti che di solito sono attivati da sorgenti luminose, come nel caso dello sbiancamento con laser. Prima di iniziare a sbiancare i denti è necessario che questi siano puliti in modo approfondito, per questo è necessario fare una detartrasi per rimuovere tartaro, placca ed eventuali macchie superficiali date dallo sporco. Dopo aver eseguito la detartrasi è possibile iniziare a sbiancare i denti, utilizzando gel a base di perossido di idrogeno al 38% e dal gel a base di perossido di carbammide al 45%. L’azione degli agenti sbiancanti viene potenziata dall’uso di sorgenti luminose, come nel caso del cosiddetto sbiancamento laser, che prevede l’uso di perossido d’idrogeno ad alte concentrazioni che viene scaldato con un laser, generando radicali liberi che penetrano nella struttura del dente.
L’intensità dello sbiancamento è direttamente collegata dalla concentrazione del principio attivo e dal suo tempo di posa sui denti. In ogni caso, compatibilmente con l’esperienza del dentista, un intervento professionale garantisce il miglior risultato possibile, minimizzando effetti indesiderati come eccessiva sensibilità termica ed irritazione gengivale.
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