Il Potere del Riordino nelle abitudini alimentari: semplici regole.
Finalmente l’estate è arrivata e con essa la voglia di vacanze, di mare e di tintarella. Ecco, però, la nostra gioia offuscata dalla famigerata prova costume.
Come mai quei pantaloni così belli non si chiudono più sulla vita? E la gonna stringe sui fianchi?
Lo sconforto ci assale: “Ma come? Non ho mangiato niente di più del solito!”.
Spesso, il nostro peso, varia non solo in funzione della tipologia di cibo che ingeriamo ma soprattutto perché l’alimentazione è confusa, disordinata e frettolosa.
L’Alimentarsi è formato da tanti momenti preziosi, atti unici che cambiano ogni volta e che richiedono presenza.
Ci alimentiamo per nutrire il nostro corpo ma, soprattutto, il nostro spirito.
Le varie tappe scandiscono momenti precisi cui dedicare ogni attenzione perché influenzeranno la nostra giornata.
Lo spazio vitale
C’è un tempo per tutto e quello del nutrimento è un tempo sacro, perché lo dedichiamo, in primis, a noi stessi.
Il Riordino delle nostre abitudini, allora, diventa fondamentale anche per riacquisire quello spazio importante rappresentato dal cibo e dalla sua preparazione.
La colazione, momento principe della giornata, va fatta tra le sette e le nove del mattino.
Rispettando quest’orario, in realtà, diamo considerazione e benvenuto a quegli ormoni che sono presenti in quella fascia oraria e che influiscono sull’assorbimento del cibo.
La mattina ha l’oro in bocca si dice, Potremmo dire lo stesso per la colazione: perché il corpo si risveglia da un lungo digiuno e richiede quell’energia chimica che prenderà dal cibo che assumiamo. Fondamentale approfittare di questo momento per gustare in tranquillità i cibi che avremmo scelto, sia essi dolci sia salati.
E il pranzo? Esso rappresenta sicuramente l’argento. C’è un cambio della guardia con gli ormoni, i mattutini escono per lasciare il posto ad altri che avranno un effetto diverso sull’assorbimento dei nostri pasti. Accortezza, quindi, nel rispettare la loro presenza, scegliendo l’intervallo tra le dodici e le quattordici.
E infine la cena, quel momento di riflessione in cui il corpo ma anche lo spirito, si prepara a rigenerarsi attraverso soprattutto il sonno.
Per la cena sceglieremo l’orario dalle diciannove alle ventuno.
Ascoltare il ritmo
L’attenzione a questi orari, in realtà, rappresenta l’ascolto del nostro orologio interno, il cosi detto ritmo circadiano che scandisce tanti momenti della giornata. “Circa diem” intorno al giorno appunto. Esso regola l’andamento di tutti i principali ormoni presenti nell’organismo umano che hanno, conseguentemente, dei picchi massimi e minimi durante le 24 ore di cui è composta la giornata.
Il nostro riordino, però, non deve limitarsi solo agli orari dei pasti, pur fondamentali ma anche al variare l’alimentazione: a fare in modo, cioè, che ogni giorno sia diversa. Infatti non solo gli ormoni sono coinvolti nell’assorbimento del cibo ma anche gli enzimi che hanno un ruolo nodale, il cui numero aumenta in funzione del cibo che mangiamo. Se abusiamo, per esempio di frutta, gli enzimi preposti alla scissione e digestione della frutta aumenteranno e quell’alimento sarà assorbito molto più velocemente.
Il variare porta due vantaggi: evitare che il numero degli enzimi diventi un esercito; esplorare nuove strade, nuovi gusti, dandosi la possibilità di aprirsi a soluzioni sempre diverse.
Ritmo circadiano, diversificazione giornaliera, sono punti che ci riportano a un terzo fattore: quello della stagionalità dei cibi che è alla base della dieta sostenibile. Largo, quindi, alla frutta e verdura di stagione che conservano meglio le loro caratteristiche nutrizionali e hanno un impatto sostenibile sul pianeta.
Le zavorre da lasciare
Il riordino passa anche attraverso l’abbandono di quelle che sono credenze e luoghi comuni, come le calorie o l’errata idea che i grassi facciano ingrassare. e tante altre consuetudini che vedremo strada facendo.
Una buona palestra, insomma, per imparare a riprendere del tempo per se stessi, per ascoltare il proprio corpo attentamente, per rispettare i nostri ritmi interni ed esterni e per aprirsi a strade mai percorse prima.
Questo articolo è apparso su Avalon Giornale