Cosa bisogna fare per curare la depressione?
La depressione nel nostro Paese colpisce più di una persona ogni dieci: si stima che ben l’11% della popolazione italiana sia costretto a ricorrere ogni giorno a farmaci che servono a curare questa malattia. Come ormai noto, si tratta di una patologia complessa che è originata da molteplici cause, correlata a una rete ampia di sistemi neuronali. Per usare una terminologia più appropriata, si può parlare di un’eziologia multiforme per un disturbo psichico che è stato a lungo studiato dalla letteratura scientifica. In molte circostanze sono state individuate correlazioni importanti tra una perdita affettiva e la comparsa della malattia.
La perdita e la depressione
Non di rado, tuttavia, la sensazione di perdita ha a che fare con vissuti emotivi della persona senza che essi siano collegati a una realtà effettiva. Accade, in sostanza, che vi siano dei vissuti emotivi che non sono stati elaborati a dovere e che, in circostanze attuali, finiscono per slatentizzarsi. Un abbassamento del tono dell’umore è il sintomo tipico della depressione, che si concretizza anche in un rallentamento del pensiero e in una tendenza all’apragmatismo. Tutte queste funzioni psichiche sono fondamentali dal momento che consentono il miglior adattamento possibile alla realtà esterna. In un soggetto che soffre di depressione, il tono dell’umore si abbassa anche in assenza di una ragione specifica, diventando invalidante e poco flessibile.
I sintomi della depressione
Chi è depresso si ritrova immerso in pensieri negativi e manifesta una forte insoddisfazione, frutto di uno stato d’animo molto triste. L’apatia e la sensazione di sfiducia sono altri tratti peculiari, perché il depresso affronta il proprio sé come negativo: egli, quindi, ha la tendenza a rimproverare sé stesso, a colpevolizzarsi e a punirsi. Nessuna attività quotidiana, inoltre, provoca piacere, e ogni aspetto della vita è fonte di angoscia e di malumore. Il presente viene vissuto male, e il futuro offre ancora meno spiragli positivi.
Chi è depresso vuole suicidarsi?
Non è detto che l’istinto al suicidio sia una costante, ma certo è che la depressione in non poche circostanze è associata a una volontà di morte, o comunque a un desiderio di isolamento o di fuga. Chi ha a che fare con questa malattia ha la sensazione di non poter essere capito dalle altre persone e anche per le azioni più semplici è costretto a compiere sforzi enormi. La mancanza di concentrazione e la perdita di vitalità si possono accompagnare a un aumento di peso o, al contrario, a un evidente calo ponderale, mentre altri sintomi possono essere individuati in dolori fisici, ipersonnia o insonnia.
La depressione nelle sue varie forme
La depressione non è sempre uguale, ma si può sviluppare in forme differenti. Il disturbo disforico premestruale e il disturbo depressivo maggiore sono alcuni esempi, insieme con la depressione post parto e la distimia. Ognuna di queste forme è contraddistinta da criteri diagnostici diversi, che variano in base alla durata della patologia e al suo esordio, ma anche a seconda della gravità dei sintomi. Tutte, però, sono accomunate dalla sensazione di vuoto, dalla tristezza e da alterazioni cognitive che possono essere associate a cambiamenti somatici.
Il dottor Adriano Legacci per il trattamento della depressione
Chi soffre di depressione ha la sensazione di ritrovarsi nel buio più totale, un pozzo senza fine che non lascia intravedere la presenza di speranze o possibili contatti. Sentirsi falliti e inadeguati porta a disperarsi e a mortificarsi, mentre un crescente senso di colpa spegne in modo graduale il piacere della vita. Per la cura della depressione a Padova ci si può rivolgere al dottor Adriano Legacci, psicologo in grado di assicurare un trattamento ottimale a chi ha l’impressione che il mondo stia pian piano sbiadendo e non ha più fiducia nel futuro che lo attende.
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