RAJANI L’IMPORTANZA DEL PROFUMO
Rivoluzionare e interpretare un profumo fa parte del processo di creatività del brand “Rajani” votato al mistero, tutti i profumi Rajani sono personalmente creati da Raffaella Tarana, con la collaborazione della maison Mane, (O-Fu-Jing e Morocco sono prodotte da Moellhausen), creando fragranze immediatamente riconoscibili, il fascino del diverso celebra un profumo potente, evocativo, unico, il packaging è sontuosamente nero e sofisticato, un oggetto di lusso che incarna una seduzione preziosa.
Colta, cittadina del mondo, professionista, amante del mistero, ma soprattutto creatrice di profumi, difficile da etichettare Raffaella Tarana, lei mette tutto in prospettiva.
La linea è creata per omaggiare i miti antichi della sensualità. Una collezione che reincarna il lusso minimal contemporaneo, stili di vita che si intrecciano in un mood di arte e mistero. O-Fu-Jiing, e Marocco sono i nuovi arrivati nel parterre delle fragranze, uno scambio di elementi per lui e per lei.
FRAGRANZE COLLECTION RAJANI
Narjis, Ashanti, Oltrenero, Goa, Marocco, O-Fu-Jiing
Cosa ha imparato di se creando profumi?
Creando profumi penso non si imparino cose di se stessi, ma si vadano a ripescare caratteristiche che probabilmente non sapevamo di avere ma che ci appartengono. La creazione mette a dura prova te stesso, è complicata, è intima è una grande sfida perché tante sono le sconfitte prima di arrivare al perfetto. Lo dico sempre quando una mia formula supera il perfetto è pronta.
Lo pensa anche lei che il profumo sia il miglior bigliettino da visita?
Un profumo è come un abito se non di più, arriva prima di noi e se ne va dopo di noi… è uguale su tutti, dipende da chi lo indossa. Noi facciamo il profumo.
Le sue fragranze hanno una forte identità, sfumature che rendono affascinati chi li indossa, O-Fu-Jiing uno degli ultimi arrivati richiama l’ebbrezza cristallina, alle percezioni cosmopolite di una città che non dorme mai, può dirci a cosa ci invita questa sublime fragranza?
O-FU-JING, è si cosmopolita ma è stato creato per ricostruire i ricordi delle mie permanenza a Parigi, velluti Rossi/bordeaux dei salotti, caldo per scaldare le fredde serate parigine, i camini accesi , le pareti rivestite di tessuto, l’abbondanza dei tappeti, le rosse rose che arredano il COSTES , l’Hendrick’s del Gin Tonic nel Marais.
L’opulenza esprime promesse, note orientali ricche di fascino che si espandono nell’aria scaturendo sensazioni: mistero, complessità, eleganza, gioia, qual è il suo rapporto con entrambe?
Però non è solo Francia, parto da un concetto e ne lego altri. Cammini per strada e incroci un’affascinante donna indiana, allora a Parigi pensi alle spezie, alle sete, ai legni, così io creo mischiando un vissuto e pensando solo al superlativo di ciò che ho visto.
I suoi profumi sono un’evoluzione tra passato, presente, e futuro, “mistero e vita”, lei ne sa a riguardo, creati dall’esperienza, come rinforza la sua creatività?
Per avere nuove idee bisogna continuare ad andare, conoscere, frequentare. Chissà, anche i profumi della natura dopo una banale pioggia potranno essere uno spunto, e se magari sei in un Lodge in Sud-Africa?
Complimenti per la sua vivacità e il suo impegno, è stato un piacere condividere questo speciale.
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