Clinica e benessere

Gli attacchi di panico: come si manifestano e come si curano

Gli attacchi di panico non vanno confusi con la semplice paura che rappresenta il sintomo più comune: è tanto intensa da bloccare del tutto la persona che si trova in questa condizione. Un attacco di panico si manifesta spesso all’improvviso, a volte senza un motivo apparente, come un vero e proprio fulmine a ciel sereno.

Non è raro, poi, che si sviluppi il terrore dellattacco di panico in sé, che genera un autentico meccanismo a catena. Il soggetto colpito inizia a riconoscerne le avvisaglie anche laddove non ci sono, un fattore che può scatenare facilmente un nuovo episodio.

In simili situazioni è importante chiedere aiuto ad uno specialista. Esistono centri appositi per il trattamento di questo disturbo, in cui si analizzano le cause e si elaborano percorsi di guarigione su misura. A tale scopo vi segnaliamo uno psicologo per curare gli attacchi di panico a Treviso: Michele Canil, che ha lavorato anche come Psicologo dell’Emergenza.

Michele Canil, psicologo a Treviso

Il Dott. Michele Canil ha uno studio nelle città di Treviso e Vittorio Veneto, dove opera appunto come psicologo e psicoterapeuta. Nel corso della sua carriera ha maturato numerose esperienze tra cui varie collaborazioni con aziende sanitarie.

Tra gli ambiti di competenza di questo professionista ricordiamo la cura della depressione e dell’ansia, oltre che dei suddetti attacchi di panico. Il dott. Canil si dedica anche a problematiche derivanti dal rapporto madre-figlio e più in generale dalla complessa relazione che intercorre tra figli e genitori.

L’obiettivo del dott. Michele Canil è rispettare le singole esigenze, con soluzioni terapeutiche ad hoc in base alla predisposizione del paziente.

I sintomi fisici degli attacchi di panico

Gli attacchi di panico sono accompagnati da diversi segnali fisici.

Uno dei più frequenti è la tachicardia: il battito del cuore accelera in modo rapido, diventa irregolare, viene percepito in gola. Questo sintomo si abbina ad altri a cui bisogna prestare attenzione, come la sudorazione accentuata, le vertigini e la mancanza di equilibrio, un tremore che interessa tutto il corpo.

Non solo: un attacco di panico può comportare anche dolori al petto, sensazioni di soffocamento, nausea, emicrania, formicolii ed intorpidimento degli arti (le cosiddette parestesie). Secondo il DSM-5, un attacco di panico prevede almeno quattro di questi sintomi – un elenco al quale si aggiungono quelli di natura psicologica, che andremo ad esaminare a breve.

Attacchi di panico e sintomi psicologici

Quali sono, dunque, le manifestazioni psicologiche degli attacchi di panico?

La paura, chiaramente, è la più diffusa. Una paura invalidante, estrema, che rende complicati persino i gesti più semplici (come prendere il telefono per chiamare qualcuno). Oltre al panico generalizzato, per così dire, si sperimenta anche il terrore di perdere il controllo di sé e di comportarsi in pubblico in maniera sconveniente.

È comune anche quella che viene definita derealizzazione: il mondo esterno viene visto come irreale, come se la persona si trovasse all’improvviso in una dimensione onirica. Ci si sente distaccati da ciò che è concreto; si ha quasi l’impressione di fluttuare al di sopra delle cose.

La derealizzazione si associa spesso alla depersonalizzazione. L’estraneità non riguarda solo il mondo, ma anche sé stessi. È come se ci si allontanasse dal proprio io, dal proprio organismo, dalla propria mente.

La cura degli attacchi di panico

Per la cura degli attacchi di panico è necessario un adeguato percorso di psicoterapia. Vi sono tecniche particolarmente efficaci a tale scopo, come quella cognitivo-comportamentale.

Si mira non tanto a risalire alle origini del disturbo, quanto ad identificare gli atteggiamenti disfunzionali per eliminarli. Gli attacchi di panico, come già detto, possono costituire una sorta di meccanismo a catena: si alimentano episodio dopo episodio, fino a quando la paura dell’attacco non provoca l’attacco stesso.

Il terapeuta lavora innanzitutto per ridurre e rimuovere i pensieri di carattere catastrofico, legati alla morte e al pericolo. Mostra quanto essi siano dannosi per la guarigione e, in generale, per l’esistenza del paziente. Quest’ultimo impara a non essere condizionato dai sintomi fisici dell’ansia, a conviverci per poi a estirparli.

Si adottano strategie verbali e metodi per modificare il comportamento. Per esempio va contrastato l’evitamento: la tendenza a evitare le situazioni e i contesti temuti.

Perché si verificano gli attacchi di panico?

Gli attacchi di panico, in molti casi, sono causati da stress. Diversi individui ne sono colpiti in periodi di preoccupazioni: quando affrontano ad esempio problemi professionali, quando traslocano, quando subiscono un lutto o una separazione. Talvolta è proprio la novità a causare un attacco di panico, anche se è positiva (come la nascita di un figlio).

Ovviamente ci sono altri fattori, tra cui la predisposizione genetica e l’ambiente sociale e familiare. Ciò che conta è riconoscere la difficoltà senza vergognarsi e cercare il sostegno di un esperto.