Può capitare, specie quando siamo sotto stress magari sul posto di lavoro, di sfogare il nostro malumore con uno scatto d’ira rivolto al ciclista sbadato di turno o al pedone che si avventi per strada attraversando lontano dalle strisce. Certe volte ci lasciamo prendere dalle emozioni del momento e per contrastare quelle negative cadiamo, ad esempio, nello shopping compulsivo oppure facciamo scenate di gelosia senza un vero motivo. Niente paura, qui la pazzia non c’entra. Se questi episodi si verificano di tanto in tanto non c’è alcun bisogno di preoccuparsi. Fa infatti tutto parte del nostro essere umani ed emotivamente coinvolti da quello che ci accade. Le cose cambiano se invece questa instabilità si presenta come una costante, quasi un modo di essere che caratterizza l’intera giornata e la routine quotidiana. In questo caso si parla di disturbo di personalità borderline, ovvero una condizione in cui si alternano in maniera repentina e totalizzante stati d’animo diversi e contrapposti.
Cambi d’umore imprevedibili, sfiducia nel prossimo e stress
Questi bruschi cambi d’umore si presentano in modo del tutto imprevedibile e portano con sé tutta una serie di comportamenti correlati, che riguardano le persone che gravitano intorno a chi presenta disturbi di personalità. Il borderline vede all’interno delle persone e in se stesso tre ruoli contemporaneamente, che si manifestano in modo ciclico: la vittima, il salvatore e il carnefice. Essere idealizzati da un borderline vuol dire anche essere percepiti sia come carnefice che come vittima del borderline stesso, che viene accudito per attaccare subito dopo: ciò sta alla base della sua instabilità affettiva.
Una personalità borderline è tipica di qualcuno che soffre una cronica paura dell’abbandono: ciò conduce la persona a comportarsi in maniera ipercontrollante e aggressiva (oppure, sempre all’improvviso, fredda e piuttosto distante). La sfiducia di base nel prossimo, specie in situazioni di stress, può sfociare anche nella paranoia. E’ importante imparare a riconoscere i segnali relativi alla presenza di un disturbo di personalità borderline. Ecco perché è bene recarsi da un professionista esperto in materia, come ad esempio Paolo Mirri, per saperne di più in merito a questa particolare problematica e soprattutto per capire il disturbo borderline come riconoscerlo.
La percezione di sé e il rapporto con gli altri
Il senso di identità di un borderline è piuttosto traballante e questo si riverbera sulla sua concezione della vita, delle opinioni e dei progetti ma anche sui valori. In tanti si vedono e percepiscono brutti o inadeguati: difettosi. Da qui scaturisce molte volte anche un rapporto difficile con il proprio corpo. Finisce molte volte che una persona con disturbo di personalità borderline si autosaboti: tanti si ritirano in anticipo abbandonando il percorso scolastico, nonostante le belle potenzialità, e si rivelano incapaci di gestire situazioni in ambienti che non sono supportanti. Bisogna partire da questi segnali d’allarme per capire come si cura il disturbo borderline. Un’attenzione particolare deve essere riservata nelle relazioni, poiché su questo terreno delicato ed altamente emotivo vengono spesso compiute scelte autolesive: le storie vengono mandate a monte proprio quando le probabilità di successo sono buone, mentre ci si lascia intrappolare da partner aggressivi, inaffidabili e trascuranti (che il più delle volte sfogano solo ed esclusivamente il loro narcisismo).