Se siete curiosi di sapere come vengono testati i prodotti cosmetici che utilizzate tutti i giorni o vi state informando per fare testare i vostri prodotti, in questo articolo troverete molte informazioni che vi saranno utili per scegliere i prodotti giusti per voi e per sapere quali sono gli step (obbligatori e non) per testare i prodotti cosmetici.
Verifica di Stabilità del Prodotto
In caso non foste esperti del settore, è necessario chiarire che la stabilità del prodotto è semplicemente la sua capacità di mantenere le proprie caratteristiche chimico-fisiche, organolettiche, funzionali e microbiologiche inalterate.
Per verificare la stabilità di un prodotto, questo viene sottoposto a diversi test appositi. Ad esempio, per quanto riguarda la stabilità chimico-fisica il prodotto viene testato a diverse temperature che potrebbero alterarne le proprietà organolettiche, cioè l’odore e il colore, e quelle chimico-fisiche come il pH e la viscosità, controllate a intervalli di tempo regolari durante il test.
Challenge Test
Si tratta di uno dei test più importanti a livello cosmetologico che si effettua in laboratorio, in quanto ha lo scopo di controllare un’eventuale aggressione microbiologica che il prodotto può subire durante lo step di fabbricazione o di stoccaggio, ma anche mentre lo utilizza il consumatore.
Data la sua importanza, è un test obbligatorio per tutti i prodotti cosmetici e serve a garantire l’assenza di rischio di contaminazione da parte di vari batteri. Solo alcuni prodotti – come i saponi – a base alcolica con pH basico ne sono esenti, in quanto presentano un basso rischio di contaminazione.
Durante il la Challenge Test, nel laboratorio analisi cosmetici vengono inoculati i seguenti microrganismi: escherichia coli, pseudomonas aeruginosa, candida albicans, aspergillo brasilensis e staphilococcus aureus.
Al termine di questo test cosmetico possono presentarsi 3 differenti situazioni in base ai risultati:
- Conformità criterio A: il rischio microbiologico è accettabile e il prodotto cosmetico è considerato protetto, quindi non vengono valutati altri fattori, a parte la formulazione del prodotto stesso;
- Conformità criterio B: il rischio microbiologico è accettabile, ma in questo caso vengono verificati anche altri fattori di controllo, ad esempio le caratteristiche del packaging con lo scopo di ridurre i rischi;
- Non conformità: il prodotto non rispetta i criteri di cui abbiamo appena parlato; quindi, bisogna seguire un ulteriore procedimento per ridurne il rischio di contaminazione.
Test in USE
Il test in USE è un’alternativa al Challenge Test e viene utilizzato quando il prodotto non ha un sistema conservante, ma bisogna comunque verificarne la sicurezza microbiologica.
Per effettuare il Test in USE, il prodotto cosmetico viene somministrato ad un campione di consumatori nell’arco di 4-12 settimane in funzione della tipologia del cosmetico e si valuta se la sicurezza microbiologica viene preservata anche dopo l’uso.
Ulteriori Test sui Cosmetici
Oltre ai test che abbiamo citato fino ad ora, esistono anche altre verifiche da effettuare su un prodotto cosmetico per poterne definire proprietà e caratteristiche:
- Test metalli pesanti: durante questo test si verifica il grado di presenza di metalli nel prodotto, quindi si testano Nichel, Piombo, Cromo, Cobalto. Il test più richiesto e necessario è di certo il Nickel Test, perché questo metallo non viene tollerato da molte persone, anche se il test non assicura che il prodotto sia completamente Nichel free;
- Test clinico di comedogenicità del prodotto cosmetico: si tratta di un test in vivo che serve a capire se il nostro prodotto presenta effetti collaterali, quali la comparsa di nuovi comedoni aperti (detti punti neri) e chiusi (punti bianchi) e non peggiori lo stato di quelli già presenti;
- Test di irritazione: è un test in vitro utile per verificare che il prodotto non porti ad irritazioni cutanee dopo l’uso.