Topi dietro le sbarre: cosa bisogna sapere sulla sperimentazione animale
Cos’è la sperimentazione animale? E la vivisezione? La ricerca scientifica su animali è davvero utile? E i metodi alternativi possono sostituirli? Le domande e i dubbi su un tema così complesso come la sperimentazione animale sono tante, istintive e piene di punti oscuri. Il tema è fortemente emotivo e il rischio è di credere a pregiudizi e notizie infondate. In questo libro si cerca innanzitutto di far luce sulla realtà scientifica, coi suoi pregi e i suoi limiti, in modo che ci si possa fare un’opinione personale sul tema che si basi su informazioni corrette, lontano da bufale e sensazionalismi.
Il tema della sperimentazione animale è estremamente delicato perché riguarda molte tematiche, tra cui l’aspetto scientifico. Senza una chiara comprensione di quest’ultimo, però, è impossibile farsi un’idea corretta, col rischio di affidarsi a mezze verità, notizie decontestualizzate o vere e proprie bufale.
L’autore, Federico Baglioni, intende accompagnare il lettore in un percorso, che inizia dalla necessità di distinguere notizie, proclami e pareri dai dati disponibili e verificati a livello scientifico. Innanzitutto verrà fatta una panoramica sull’utilizzo degli animali per la ricerca, chiarendo la differenza tra la vivisezione del passato e la sperimentazione di oggi.
Verranno spiegati i principi guida che i laboratori devono seguire, quali sono state le ricadute nella vita reale e cosa sono i metodi sostitutivi, con punti di forza e debolezza.
La sezione finale del libro toccherà i principali miti sul tema e i casi diventati “famosi” che continuano a influenzare pesantemente l’opinione pubblica, senza però tralasciare lacune ed errori del mondo scientifico.
Un capitolo a parte servirà come breve riassunto dei punti salienti e delle falsità più utilizzate, in buona e cattiva fede.
L’AUTORE
Federico Baglioni, laureato in Biotecnologie a Milano, con Master in Giornalismo Scientifico presso La Sapienza di Roma. Scrive su testate come OggiScienza, Wired e Today, ha fatto parte della redazione di RAI Nautilus e si occupa di divulgazione scientifica sul blog “Ritagli di Scienza”, nelle scuole, nelle Università, nei musei e tramite il movimento “Italia Unita Per La Scienza” di cui è fondatore.
Alcune domande e risposte sull’argomento
- La vivisezione esiste?
No, la vivisezione, intesa come sezione su animale vivo, non è più praticata da decenni. - La sperimentazione è inutile?
No. Lo dimostra che su 106 Premi Nobel per la fisiologia e la medicina, 94 dipendono da ricerche su animali. L’apporto dei test su animali è stato determinante per la comprensione degli organismi e per tutte le pratiche mediche e veterinarie ed è fondamentale per la ricerca di base, la validazione di farmaci, il perfezionamento di pratiche chirurgiche di avanguardia. - Su quali animali si sperimenta?
Oltre l’80% sono topi e ratti, il 12,4% sono rettili, anfibi e pesci mentre il 5,88% sono uccelli. Appena lo 0,5%, invece, riguarda cani, gatti, scimmie e altri animali superiori. - Esistono metodi alternativi?
Si, ma salvo rari casi (come alcuni studi di tossicità) non riescono a sostituir completamente l’utilizzo degli animali. Questo è evidente soprattutto quando si devono valutare gli effetti di un farmaco sull’interno organismo. - I metodi alternativi ci sono, ma sono boicottati.
Falso: in realtà sono soprattutto istituti di ricerca e case farmaceutiche a investire sui metodi alternativi: solo una piccola parte degli spazi (e quindi della ricerca) viene usata per studi con animali. - I metodi alternativi ci sono, ma non vengono finanziati
Falso. Vi sono molti progetti (ad esempio dell’Unione Europea) per promuovere lo sviluppo e l’implementazione di metodi alternativi. - Sperimentare sugli animali conviene.
Falso. La sperimentazione animale è una delle fasi più costose del processo di autorizzazione di un farmaco. I metodi alternativi costano in media un decimo. - La sperimentazione animale è aumentata.
Falso. I dati dicono che il fenomeno è in diminuzione sia a livello italiano che europeo. - Sperimentare per prodotti cosmetici è crudele e immorale.
Dal 2004 è infatti vietata la sperimentazione animale sui prodotti cosmetici finiti, dal 2009 anche sugli ingredienti e dal 2013 vi è il bando totale della sperimentazione e commercializzazione di prodotti cosmetici (e relativi ingredienti) testati su animali. - Perché non si sperimenta sull’uomo?
Oltre a ragioni etiche, vi sono motivi scientifici: per avere un test affidabili servono condizioni standard per tutti i soggetti (alimentazione, abitudini, …) che vanno mantenute per tutta la vita. Inoltre studiare effetti a medio-lungo termine sarebbe improponibile, considerata la vita di un essere umano.
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