Chirurgia bariatrica, ecco le domande più comuni sul palloncino gastrico

Chirurgia bariatrica, ecco le domande più comuni sul palloncino gastrico

 

Nel settore della chirurgia bariatrica esistono diverse tipologie di dispositivi che aiutano i pazienti affetti da obesità grave a perdere peso.

Ogni soluzione è caratterizzata da un livello di invasività differente: negli ultimi anni per ridurre il rischio è stata introdotto il palloncino intragastrico.

Per inserire il palloncino nello stomaco del paziente non è necessario eseguire un operazione chirurgica invasiva, tutto avviene per via endoscopica e con una lieve sedazione.

Il paziente, infatti, ingerisce la pillola contenente il dispositivo al quale è attaccato un tubicino che serve per gonfiare il palloncino una volta che si è posizionato correttamente  nello stomaco.

La corretta posizione dello stesso viene verificata tramite gastroscopia.

Sono tante le domande ed i dubbi dei pazienti su questo argomento: abbiamo voluto raccogliere le più frequenti in questo articolo.

Esistono dei candidati “migliori” all’intervento del palloncino gastrico?

Il candidato  ideale all’intervento del palloncino intragastrico è senza dubbio colui che soffre di una forma di obesità grave, che ha più volte provato a dimagrire attraverso regimi alimentari controllati senza successo.

Volendo indicare un range di età possiamo dire che sotto la maggiore età e al di sopra dei 65 anni sono necessarie valutazioni specifiche prime di procedere con l’inserimento.

Quali sono le differenze rispetto alle altre tipologie di intervento di chirurgia bariatrica?

Il palloncino intragastrico rappresenta un supporto per i pazienti che seguono regimi alimentari controllati, che hanno bisogno di perdere peso in preparazione di interventi chirurgici in questo senso.

In alcune circostanze può rivelarsi la soluzione definitiva al problema dell’obesità ed ha permesso di ridurre il rischio di mortalità tipico di altre soluzioni.

In che modo il paziente può prepararsi all’inserimento del palloncino?

Prima di procedere con l’inserimento in ambulatorio il paziente effettua dei controlli mirati, eseguiti da diversi specialisti, che hanno l’obiettivo di verificare l’effettiva idoneità.

Tra i medici coinvolti nelle valutazioni preliminari ci sono dietisti, psicologi, chirurghi ed endocrinologhi. 

Come cambia la vita del paziente dopo l’inserimento del palloncino intragastrico?

La vita del paziente non subisce alcun stravolgimento. Oltre alla riduzione del senso di appetito, dopo l’inserimento del palloncino sono comuni i sintomi di nausea, pienezza e crampi addominali. 

Nel giro di una settimana questi effetti collaterali spariscono e già dopo due o tre giorni dall’inserimento il paziente può riprendere le sue attività quotidiane.

Per tutto il periodo del trattamento dovranno essere effettuate delle visite di controllo, per monitorare la perdita di peso e quanto il paziente rispetta la dieta prescritta.

Il palloncino viene rimosso in modo naturale dal corpo dal momento che trascorse 16 settimane si sgonfia automaticamente.

Quando l’inserimento del palloncino intragastrico è ASSOLUTAMENTE SCONSIGLIATO?

Vengono considerati “inadatti” all’inserimento del palloncino quei candidati che soffrono di ernia jatale, patologie infiammatorie ed ulcere, che hanno subito operazioni chirurgiche a livello di stomaco ed esofago, assumono farmaci anticoagulanti, sono in stato di gravidanza e, infine, chi soffre di patologie psichiatriche più o meno gravi.

Con il palloncino gastrico la perdita di peso è garantita?

L’inserimento del palloncino intragastrico nello stomaco crea un senso di sazietà, di fatto il paziente tende ad assumere una quantità minore di cibo.

L’efficacia del trattamento dipende da una serie di fattori: caratteristiche fisiche del paziente, eventuale assunzioni di farmaci e con quanta costanza il paziente segue il regime alimentare dietetico assegnatoli dal medico.

Quali sono le eventuali complicazioni associate all’inserimento del palloncino intragastrico?

Nel periodo immediatamente successivo all’inserimento del palloncino il paziente può avere dei fastidi o eventuali reazioni agli anestetici locali utilizzati, irritazioni alla faringe e, solo in casi estremamente gravi, difficoltà a respirare o lesioni.

Le complicazioni che potrebbero sorgere nei mesi successivi all’inserimento sono le seguenti:

  • Ostruzioni intestinali: questa condizione si verifica quando il palloncino perde volume totalmente o solo in parte. Il senso di sazietà si riduce, l’appetito cresce e anche il peso subisce variazioni in aumento. Quando il palloncino intragastrico si sgonfia completamente viene espulso naturalmente come descritto; tuttavia, questo processo automatico potrebbe essere ostacolato da restringimenti intestinali legati ad interventi chirurgici pregressi. 
  • vomito frequente: questo effetto collaterale potrebbe essere causato da un’irritazione della mucosa gastrica, da un blocco durante lo svuotamento gastrico o da una ipotetica intolleranza del paziente al palloncino;
  • lesioni della mucosa dell’apparato digerente: questa complicazione, derivante dal contatto diretto con il palloncino, si verifica molto raramente e può favorire la formazione di ulcere. Questo evento è seguito da dolore, bruciore e perforazione gastrica;
  • complicazioni neurologiche legate alla scarsa assunzione di vitamine e cibo. Per evitare questa situazione è importante sottoporsi ai controlli periodici e contattare immediatamente i medici non appena iniziano a comparire i sintomi descritti.
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